Fibromialgia

 

 

 

Una malattia cronica ancora di difficile diagnosi

La sindrome fibromialgica è una malattia cronica che si manifesta con sintomi quali: dolore cronico diffuso, stanchezza significativa, disturbi del sonno, rigidità al risveglio, difficoltà a concentrarsi, sindrome del colon irritabile, ipersensibilità agli stimoli, ansia o depressione. La sintomatologia compare in modo graduale o esordisce come un evento scatenante. Per ciascuno dei disturbi elencati esistono cure formulate con integratori o farmaci che possono controllare la malattia e migliorare la qualità di vita.
È assai importante associare alla cure una dieta anti-infiammatoria e una attività fisica che permetta la distensione muscolare. Assai indicato è il pilates e la camminata veloce, ma sostenibile.

La fibromialgia è una malattia reumatica in cui è maggiormente colpito il sesso femminile. Non esiste attualmente un test diagnostico per individuarla. La sua diagnosi avviene per esclusione di altre patologie che possano presentare sintomi simili. Le cause possono essere dovute a fattori ambientali e genetici che agiscono sinergicamente. Come il nome stesso indica, la fibromialgia significa dolore fibro muscolare, che può essere ancor più evidenziato in particolari punti di pressione detti Tender Point, distribuiti in tutto il corpo.
Molte persone affette da fibromialgia presentano formicolii, maggiore sensibilità agli stimoli esterni come il freddo, il rumore, le fonti luminose.

Per trattare la fibromialgia sono utilizzati farmaci miorilassanti e analgesici. Molto importante sono le sostanze nutrienti a sostegno della salute dei nervi. Tra queste vi è un integratore chiamato Palmitoiletanolamide (PEA), che riduce la neuroinfiammazione interagendo con i recettori del dolore. Questa molecola è prodotta naturalmente dal nostro corpo e quindi ben tollerata, ma la sua produzione diminuisce con l'avanzare dell'età e per questo ha bisogno di una integrazione.
Altra sostanza importante è la Colina che contribuisce al normale metabolismo lipidico, proteggendo la guaina mielinica della fibra nervosa.
Ricordiamo inoltre altri elementi che devono essere integrati, se carenti, quali il Calcio che contribuisce alla trasmissione dei segnali tra i neuroni, la Vitamina D che favorisce l'assorbimento del calcio e il mantenimento della sua concentrazione nel sangue.
Inoltre ricordiamo lo Zinco, il Rame, l'Acido Folico, la Vitamine del complesso B, l'Acido Alfa Lipoico e la Vitamina E che hanno proprietà antiossidanti.
Importante è anche l'integrazione del Magnesio che penetra nelle cellule muscolari, le rilassa, contribuisce alla sintesi dell'energia disponibile.

Il nutrizionista oltre a indicare queste integrazioni (richiedendone una verifica della loro concentrazione nel sangue), può indicare una dieta anti-infiammatoria, in particolare una dieta chetogenica personalizzata, normoproteica, composta da alto contenuto di grassi e scarsissima in carboidrati, da seguire per un primo periodo, per poi essere modificata in una dieta meno estrema a basso contenuto di carboidrati.

Data la complessità della cura è importante affidarsi a un reumatologo, a un fisioterapista e a una nutrizionista che suggerisca lo stile di vita e una dieta personalizzata e integrata con adeguate vitamine e micronutrienti.